Cosa significa nascere sordi in Francia negli anni sessanta del secolo scorso? Questo libro racconta la storia di un ragazzo in queste condizioni, del tentativo della sua famiglia di “correggere” questo “difetto”, della teoria oralista che costringeva i bambini e i ragazzi nati sordi a cercare di parlare e impediva loro di usare la lingua dei segni.

Se questa storia vi sembra familiare, avete ragione:  Tanti di quegli adolescenti, alla fine degli anni Settanta, per tutti gli anni Ottanta, erano scappati da un ambiente familiare consacrato all’oralismo per calare a Parigi e appropriarsi della lingua dei segni. […] Molti si riunivano al Forum des Halles, appena inaugurato nel 1979, e prima ancora al Royal Opera all’epoca ritrovo di gay e sordi […]  Le due comunità di gay e di sordi si ritrovano unite nella discriminazione e nella lotta per i loro diritti.

Il libro è interessante perchè multiforme: parte come confessione, vira in biografia di questo ragazzo cercando di prendere in considerazione diversi punti di vista (il ragazzo, la madre, il fratello e soprattutto il padre) per poi terminare come saggio.

L’autore presenterà il libro giovedì 5 dicembre, QUI i dettagli